LA SINISTRA
Essere di sinistra significa vivere in
povertà ma anche essere ricchi. E' di sinistra il magistrato che scarcera il
condannato africano, il giudice che interpreta la legge anziché applicarla. Che
s'inventa l'attenuante culturale a favore dei "profughi" che
delinquono. Che stangano chi eccede nella legittima difesa.
E' di sinistra la Charitas che
preferisce aiutare gli energumeni di colore anziché i miserabili italiani. Che
s'arricchisce attraverso la buona fede dell'otto per mille.
E' di sinistra colui che non ha dubbi
sulla moralità della coppia d'invertiti, altrimenti detti omosessuali, rispetto
alla famiglia tradizionale.
E' di sinistra e anche cialtrone colui
che in malafede ritiene la liberazione dell'Italia del '45 opera dei
partigiani.
Sono di sinistra quelli che guardano con
occhio di compassione i detenuti, i malvissuti, gli spacciatori, coloro che
occupano le case, che violano le abitazioni per rubare e picchiare le
vecchiette.
Sono di sinistra quei sindaci che
elargiscono mensili contributi a giovani nerboruti africani nullafacenti.
Sono di sinistra quei giornali che non
riportano notizie di quotidiana criminalità perpetrata dagli extracomunitari o
se lo fanno non ne indicano i nomi se non con le iniziali.
Sono di sinistra i questori che per
quieto vivere lasciano che si spacci eroina e altro lungo i viali delle città.
Sono di sinistra.... eccetera eccetera.
E' una sinistra estranea alla filosofia
marxiana nella quale si cerca e si pretende di trovare l'alibi, che, tuttavia,
il grande economista tedesco definiva marcescenza, ovvero putridume.
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