IL COMANDANTE VERO

Questa è la storia di Giuseppe Marozin, che da venditore ambulante poté giungere a disporre della vita e della morte di centinaia di persone.

Fu un frutto della resistenza rossa, anche se il comandante Vero era un senza partito, un capo banda che alla fine si era infilato tra i socialisti di Pertini, giacché i comunisti lo volevano solo morto.

Marozin fu un personaggio storiograficamente interessante perché uccideva i suoi partigiani. A Selva di Frassino nell'agosto del '44 aveva ucciso un ragazzo di 15 anni che si era arruolato nella sua banda e che voleva tornarsene a casa. Si chiamava Otello Cabianca.

Nel sonno invece aveva ucciso, con un colpo di pistola alla testa, il partigiano Gilberto Meggiolaro che nel suo ultimo turno di guardia si era addormentato.

Torturava i prigionieri lavorando di pinza nella loro bocca; strappava loro le unghie. Sterminò una famiglia. Violentò ausiliarie fasciste. Per ordine di Pertini uccise gli attori Ferida e Valenti.

Un centinaio le sue funeste imprese che ho raccolto per il prossimo libro.

Dopo la guerra visse nel benessere, aiutato dal Pertini.


Nato ad Arzignano nel 1915, morì d'infarto a 51 anni.

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